Dopo la parentesi di Gronchi, che aveva preferito non trasferirsi a Palazzo con la famiglia, il Presidente Segni torna ad alloggiare al Quirinale. La sua è una famiglia patriarcale, basata su un forte legame con la discreta moglie signora Laura e un intenso rapporto con i tre figli, Celestino, Giuseppe e Mario. Pur essendo uomo politico di lunghissima e consolidata esperienza, rifugge da un’eccessiva esposizione pubblica e appena può torna, insieme alla moglie, nelle residenze sarde di Sassari e di Alghero, dove trascorre brevi o lunghi periodi di riposo, continuando a mantenere vivo il legame con la sua terra. «Vorrei prendere tanta Sardegna e portarla con me al Quirinale» dice durante il volo compiuto subito dopo l’elezione. L’immagine del Presidente Segni, contraddistinta da uno stile elegante e aristocratico, caratterizzata da un sorriso benevolo e da una corporatura esile, è accompagnata da una vasta popolarità, condivisa con la moglie, la quale mantiene un basso profilo, rifuggendo per quanto possibile le occasioni pubbliche, mostrandosi quale personaggio di rara discrezione. Donna Laura, oltre al già citato impegno in opere assistenziali e di solidarietà, è molto impegnata anche in attività culturali, con la partecipazione a mostre e convegni. Prosegue anche la tradizione dei tè pomeridiani offerti alle consorti degli Ambasciatori esteri accreditati e dei nostri Diplomatici. E come Donna Carla Gronchi concede alcuni significativi Alti Patronati.  Nell’agosto del 1962 diventa cittadino onorario di Abano Terme, località dove si recava da molti anni. Nell’estate del 1963 i coniugi Segni trascorrono le vacanze in Trentino. Il 29 giugno 1964, nella Tenuta di San Rossore, la chiesa di Cascine Nuove è inaugurata con il matrimonio del figlio del Presidente, Giuseppe, con Paola Fisher. In questa occasione tutti i residenti della tenuta sono invitati alla villa del Gombo a un grande buffet in onore degli sposi. La settimana precedente si era svolto nei Giardini del Quirinale un ricevimento in occasione delle nozze.