IL QUIRINALE
Dopo la nomina a Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola si stabilisce a Palazzo Giustiniani. Al Quirinale resta in servizio il personale del cessato Ministero della Real Casa, in attesa di decisioni sulla destinazione dell’ex Reggia. In questo periodo, oltre all’attività quotidiana, a Palazzo si svolgono anche eventi particolari: i fastosi saloni fanno da cornice alle riprese di alcuni film come, per esempio, La figlia del Capitano di Mario Camerini. Nel settembre del 1947 però, a seguito di danni provocati agli ambienti e agli arredi del Palazzo, è presa la decisione di non concedere più autorizzazioni a tal fine. L’ultimo film girato negli interni sarà Cagliostro con Orson Welles. Il 1° gennaio 1948, all’entrata in vigore della Costituzione, la prima riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri delibera che il Palazzo del Quirinale diventi la sede ufficiale del Presidente della Repubblica. La sera dello stesso giorno la bandiera della Repubblica è issata sul Torrino del Palazzo, 18 mesi dopo che era stata ammainata quella con lo stemma sabaudo. La cerimonia avviene davanti a un reparto dei carabinieri e a un battaglione dei granatieri di Sardegna, al comando del capitano Limiti, nelle mani del quale l’ex funzionario di Casa Reale Carlo Costetti consegna la chiave del portone principale. L’ufficiale apre simbolicamente il portone e i due reparti sfilano all’interno rendendosi reciprocamente gli onori militari. De Nicola, che nello stesso giorno, a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione, assume le attribuzioni e il titolo di Presidente della Repubblica, continua però a mantenere la propria residenza a Palazzo Giustiniani. Si racconta che da buon napoletano scaramantico non abbia voluto risiedere in un Palazzo dove i Papi prima e i Re dopo non avevano avuto grandi fortune. In realtà egli vuole, con questa scelta, porre l’accento sul carattere temporaneo della sua funzione – per cui declina anche l’indennità presidenziale – e nello stesso tempo la ritiene un segno di rispetto verso l’antica istituzione monarchica. Sarà quindi Luigi Einaudi, primo Presidente eletto dal Parlamento repubblicano, a varcare per primo la soglia del Quirinale, prestigioso palazzo, sede dei Papi e, dopo il 1870, dei Re d’Italia.