IL PRESIDENTE
E I CITTADINI

Il progressivo diffondersi della fiducia dei cittadini nella benevolenza e nella sollecitudine del Presidente della Repubblica fa sì che prosegua e si incentivi l’antica consuetudine di scrivere alla massima autorità dello Stato per esporre problemi e necessità di vario tipo (casa, lavoro, salute). Il Presidente Gronchi trova sempre il tempo e il modo di leggere personalmente buona parte delle istanze rivoltegli, che alla fine del settennato ammontano ad oltre 700.000. Inoltre molte persone si avvalgono dello strumento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro atti della pubblica amministrazione. Nel corso del mandato di Gronchi ne giungono circa 1700. In questi anni un vigoroso impulso è dato anche alle attività assistenziali, già fortemente sviluppate da Einaudi. Ingenti aiuti vengono forniti per le pubbliche calamità e continuano le iniziative benefiche della Presidenza per bambini e anziani bisognosi nelle ricorrenze di Natale e Capodanno. In questo settore un ruolo molto attivo è svolto da Donna Carla Gronchi. Durante il settennato continua la tradizione avviata da Einaudi di concedere l’Alto Patronato ai Premi nazionali “Presidente della Repubblica” assegnati dall’Accademia dei Lincei, dall’Accademia di San Luca e dall’Accademia di Santa Cecilia. Inoltre con il Presidente Gronchi inizia la consuetudine di consegnare premi in occasione di manifestazioni culturali e sportive di notevole importanza sul piano nazionale o internazionale, come il Premio “Saint Vincent” per il giornalismo, il Premio “David di Donatello” agli artisti del cinema, i Premi “Penna d’Oro” e “Libro d’Oro” a scrittori e editori.Il Presidente della Repubblica concede inoltre l’Alto Patronato a manifestazioni considerate particolarmente rilevanti e congrue: nel corso del settennato giungono più di 700 richieste e, dopo l’istruttoria, se ne accolgono circa 500. Il Presidente concede annualmente motu proprio le Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e altri riconoscimenti, tra i quali particolare rilievo ha il conferimento delle insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro, nel corso di una cerimonia che si svolge al Palazzo della Civiltà del Lavoro dell’Eur.

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GIOVANNI
GRONCHI

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ONORIFICENZE

IL MESSAGGIO
DI FINE ANNO

Pronunciato per la prima volta nel 1949 dal Presidente Einaudi, il tradizionale messaggio di fine anno agli italiani, prima solo radiofonico, dal 1960 viene trasmesso anche in televisione, usando il nuovo mezzo di comunicazione nato nel 1954. Il messaggio è registrato qualche giorno prima del 31 dicembre. È un’occasione per ricordare i principali avvenimenti dell’anno trascorso e tracciare un bilancio della situazione del Paese. Il Presidente, in questa occasione, invia anche un messaggio agli italiani all’estero, per far sentire la vicinanza del proprio Paese a coloro che hanno dovuto lasciarlo. Particolarmente commovente è, nel discorso del 1956, il ricordo di Gronchi del disastro minerario avvenuto a Marcinelle in Belgio l’8 agosto di quell’anno, che provoca la morte di 262 minatori, in gran parte emigranti italiani: “Il mio pensiero, mentre così vi parlo, corre con commozione reverente che interpreta il sentimento di tutti, ai fratelli caduti nella sciagura mineraria di Marcinelle”.

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LE VISITE IN ITALIA

Gli anni dal 1955 al 1962 sono per il nostro Paese un periodo di grande sviluppo economico, che trasforma radicalmente la società italiana. Nel 1960, mentre si svolgono a Roma i giochi olimpici con cui la nuova Italia del “miracolo economico” si impone agli occhi del mondo, una giuria internazionale nominata dal “Financial Times” attribuisce alla lira italiana l’Oscar della moneta più salda dell’Occidente. Sono gli anni del boom senza inflazione: in poco più di un decennio l’Italia diventa irreversibilmente un paese industrializzato. Il Presidente Gronchi, mostrando molta attenzione alla vita del Paese e desideroso di approfondire il contatto con i cittadini, compie molte visite in Italia , anche se in numero di poco superiore a quelle del predecessore ( 168 rispetto a 147). Milano si conferma anche con Gronchi la città più visitata; a Torino si reca più raramente, mentre compie molti interventi nelle città della sua Toscana: il capoluogo Firenze, la nativa Pisa e Livorno. Il Presidente visita anche la Sicilia (novembre 1955) e la Sardegna (febbraio 1958), assicurando così agli abitanti delle isole la vicinanza del Capo dello Stato. Conferendo loro particolare solennità, partecipa per tre volte – nel 1957, 1959 e 1961 – alle cerimonie di chiusura delle celebrazioni colombiane a Genova , distribuendo i previsti premi internazionali delle comunicazioni, dello sport e del violino e la “medaglia colombiana”. Giovanni Gronchi si trova a inaugurare come Presidente della Repubblica due Olimpiadi, quelle invernali a Cortina d’Ampezzo nel 1956 e, come si è detto, quelle estive a Roma nel 1960 : queste ultime soprattutto hanno molta risonanza e portano alla capitale molti nuovi impianti sportivi, strade, ponti e ammodernamenti di interi quartieri. Gli interventi per cerimonie di carattere culturale sono preponderanti anche in questo settennato (ben 57) e mostrano l’attenzione di Gronchi sia per mostre, convegni, università, anniversari di grandi personalità in tutti i settori della cultura, sia per il mantenimento di tradizioni popolari e locali come le Regate storiche di Pisa e di Venezia, il Palio di Siena, la Partita di calcio in costume di Firenze, la Festa della montagna nel Vicentino ecc. Tra gli eventi di maggiore risonanza culturale del settennato ricordiamo il 500° anniversario della morte del Beato Angelico, l’Anno goldoniano a Venezia, i 50 anni dalla morte di Fogazzaro, Carducci e Pascoli, l’inaugurazione della Pinacoteca di Capodimonte a Napoli e della Galleria d’arte moderna a Torino. La formazione giovanile nel Movimento cristiano di Murri e l’interesse per il mondo del lavoro sono probabilmente alla base della forte presenza di Gronchi (ben 56 interventi) a eventi di carattere economico e a inaugurazioni di opere pubbliche, numerosissime nell’Italia del boom economico degli anni Cinquanta-Sessanta. Oltre all’annuale visita alla Fiera di Milano, al Salone di Torino e alla Mostra-Mercato dell’artigianato a Firenze, valorizza con il suo intervento molte fiere in altre città italiane come quelle di Padova, Verona, Ancona, Bari, Napoli, Valenza Po: le foto dell’epoca ci mostrano ovunque il piglio fiero con cui Gronchi passa tra gli stand delle diverse esposizioni per ammirare compiaciuto i prodotti che dal mercato italiano partono per essere esportati in tutto il mondo. Per quanto riguarda le opere pubbliche di maggiore risonanza che si realizzano durante il settennato ricordiamo il Villaggio dell’Autodromo di Monza, l’Acquedotto del Pescara, il Bacino di carenaggio di Napoli, l’apertura del tronco Milano-Bologna dell’Autostrada del Sole, il completamento dell’elettrificazione della linea ferroviaria Milano-Venezia e l’Aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Molte di queste realizzazioni favoriscono i collegamenti interni e internazionali dell’Italia, inserendo il Paese nel circuito dell’economia mondiale; altre opere civili, come la costruzione di ospedali, ponti, palazzi di giustizia, complessi edilizi di istituti previdenziali o popolari migliorano sensibilmente il livello la qualità della vita della popolazione, offrendo maggiori servizi pubblici.

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CRONOLOGIA DELLE VISITE IN ITALIA