FRA GLI ANNI '80 E '90

Il settennato del Presidente Francesco Cossiga è segnato in politica estera da un evento eccezionale: la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989, che comporta la fine della contrapposizione tra i due schieramenti mondiali e l’inizio di una nuova era in cui saltano definitivamente gli equilibri stabiliti con la conferenza di Yalta nel 1945. Nel giro di pochi mesi cadono tutti i regimi comunisti dell’est Europa: in Romania ciò avviene il 25 dicembre 1989 con una sanguinosa rivolta popolare, che abbatte il dittatore Nicolae Ceausescu. Il 29 dicembre 1989 Vaclav Havel diventa il primo Presidente democraticamente eletto della Repubblica Ceca. Tra il 1990 e il 1991, attraverso un processo di disgregazione dell’intero sistema economico, politico e sociale, cade il comunismo anche in Unione Sovietica, da cui deriva l’indipendenza delle Repubbliche sovietiche e la nascita dei nuovi Stati, cosiddetti post-Sovietici. Nell’ottobre del 1990, a un anno dalla caduta del muro, le due Germanie si riuniscono. Nei primi anni 90 la dissoluzione della Jugoslavia porta alla nascita delle nuove Repubbliche di Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Slovenia e Macedonia. Ma anche altri avvenimenti hanno segnato quegli anni: nell’aprile del 1986 si ha il disastro della centrale nucleare di Chernobyl nel cuore dell’ex Unione Sovietica, dove l’esplosione di un reattore provoca molti morti, ma soprattutto mette in moto una nube radioattiva che contamina buona parte dell’Europa; nell’agosto del 1989 nasce la protesta di Piazza Tienanmen a Pechino, dove una folla di studenti chiede più democrazia; il 2 agosto 1990 scoppia la Guerra del Golfo Persico o “Prima Guerra del Golfo”, che oppone l’Iraq a una coalizione di 35 Stati, guidata dagli Stati Uniti, per restaurare la sovranità del piccolo Emirato del Kuwait invaso dall’Iraq. Il 22 novembre del 1990 il Primo Ministro britannico Margaret Thatcher rassegna le proprie dimissioni.A Maastricht il 9 dicembre 1990 si apre il vertice della CEE che decide di creare una cittadinanza europea, la moneta unica e una Banca centrale: il trattato è ratificato il 7 febbraio 1992.

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I VIAGGI

La tendenza all’aumento del numero degli impegni internazionali, già constatata con il Presidente Pertini, continua: Cossiga compie più di 60 viaggi, di cui 16 visite di Stato, oltre alla visita ufficiale a Giovanni Paolo II, effettuata come di consueto all’inizio del mandato. Con il Pontefice si incontra molte altre volte, in Vaticano, a Castel Gandolfo e in occasione di cerimonie religiose. Nei primi due anni, tranne la visita in Canada nel giugno 1986, si sposta soprattutto in Europa. Alla fine del 1987 compie un’importante visita in Israele, viaggio che è una pietra miliare nella storia dei rapporti fra i due Paesi perché, dalla nascita dello Stato ebraico quarant’anni prima, non era mai accaduto che un Presidente della Repubblica italiano mettesse piede nelle terre fra il Giordano e il Nilo. Ha un legame particolare – anche di affinità culturale – con la Germania dove si reca in visita di Stato nell’aprile 1986 e dove compie altre visite: a Bonn, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università e del conferimento del titolo di membro onorario del Senato Accademico nell’ottobre 1986 e di nuovo a Bonn per l’apertura dell’Anno Accademico nel 1991; visita Berlino nel dicembre 1990 e compie la visita di commiato in Germania il 9 marzo 1992. Nel 1988 Cossiga effettua un lungo viaggio in Australia e Nuova Zelanda e nel 1989 visita alcuni Paesi dell’Africa centrale e poi gli Stati Uniti; nello stesso anno interviene a Tokio ai funerali dell’Imperatore Hirohito. Come la Costituzione prevede, durante i lunghi viaggi in Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda e Africa Cossiga è sostituito dal presidente del Senato, prima Amintore Fanfani e poi Giovanni Spadolini. Una meta prediletta è l’Irlanda dove, dopo la visita di Stato nel 1986, si reca per soggiorni privati a fine dicembre 1986 e nell’agosto del 1987 e 1988. In una di queste visite Cossiga incontra il Presidente irlandese. Dopo i cambiamenti già ricordati, avvenuti dal 1990 in poi – la disgregazione dell’Unione Sovietica e dell’ex Jugoslavia – Cossiga si reca negli Stati dell’Europa Orientale nati dal nuovo assetto mondiale, effettuando visite ufficiali in Croazia e Slovenia: è anzi il primo Capo di Stato straniero a recarsi a Zagabria e Lubiana dopo il riconoscimento dell’indipendenza, consegnando ai Presidenti Franjo Tudjman e Milan Kucan il testo della dichiarazione ufficiale con la quale l’Italia riconosceva i due nuovi Stati.
Nel settembre del 1991 ha un particolare incontro con Re Juan Carlos a bordo dell’Incrociatore Garibaldi nelle acque di Palma di Maiorca. Alla fine del mandato, prima delle dimissioni firmate il 28 aprile 1992, compie – unico tra tutti i Presidenti – le cosiddette “visite di commiato” in gran parte dell’Europa (Francia, Portogallo, Germania, Gran Bretagna, Belgio), negli Stati Uniti e, il 27 aprile, a Giovanni Paolo II e per ultimo al Sovrano Militare Ordine di Malta il 28. Cossiga riceve un consistente numero di Lauree honoris causa da parte di varie Università sparse per il mondo: Toronto (Università di York), Bonn, Oxford, Melbourne, Columbia University di New York, Aix en Provence, Edimburgo, l’Università di Islanda, St. John’s University di New York, Budapest, Malta, Barcellona, Chicago ed altre ancora.

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VISITE DI CAPI DI STATO ESTERI
E NORME DI CERIMONIALE

Gli incontri con Capi di Stato esteri in Italia sono moltissimi, oltre 130, di cui 18 visite di Stato. Ormai è rappresentato quasi tutto il mondo. Fra i primi, il 18 gennaio 1986, compie la visita ufficiale al Quirinale il Pontefice Giovanni Paolo II. Si ricordano – tra le altre – la visita del Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che partecipa anche al Vertice Economico dei Sette a Venezia, e del successore George H.W. Bush; la prima visita di Stato in Italia di un Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Li Xiannian, nel novembre 1987; le cinque visite del Presidente egiziano Mubarak; la visita di Stato del Presidente sovietico Gorbaciov nel novembre 1989, che torna l’anno seguente per ricevere al Quirinale il Premio internazionale “Fiuggi cultura”. Nel 1991, caduta l’Unione Sovietica, viene in Italia Boris Eltsin, Presidente della Federazione Russa. In occasione dei mondiali di calcio “Italia ‘90” riceve la Signora Sabine Bergmann-Pohl, Presidente ad interim della Repubblica Democratica Tedesca e il Presidente della Repubblica Federale di Germania Richard Von Weizsaecker e in loro onore offre un pranzo al Quirinale – presente anche il Presidente del Senato della Repubblica Argentina Edoardo Menem – prima di recarsi ad assistere alla finale Argentina-Germania allo Stadio Olimpico l’8 luglio 1990. Sempre in occasione dei Campionati mondiali di calcio Cossiga l’8 giugno, a Milano, incontra i Presidenti di Argentina, Brasile e Camerun e il 21 giugno, a Verona, i Reali di Spagna. Nel 1988, in occasione dei suoi cinquanta anni, Re Juan Carlos – spagnolo, ma nato a Roma durante l’esilio della sua famiglia – è nella sua città di origine per il singolare conferimento della cittadinanza onoraria romana. Vengono in Italia grandi personaggi della ribalta politica mondiale come Yasser Arafat, allora capo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (nell’aprile 1990), e Lech Walesa, divenuto Presidente della Polonia, nel febbraio 1991. Il numero e il livello delle visite in Italia fa sì che il 25 maggio 1987 sia emanata una nuova normativa, proposta dal Capo dell’Ufficio Cerimoniale e approvata nella stessa data, che specifica in dettaglio i criteri di accoglienza di ospiti sia italiani (Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro della Difesa, ecc) che stranieri (Capi di Stato o altre personalità) al Palazzo del Quirinale. La normativa prevede per l’arrivo in auto degli ospiti in visita di Stato che ad attenderli sul tappeto, nel Cortile d’Onore, ci sia il Presidente della Repubblica, accompagnato dal Segretario Generale, dal Capo del Cerimoniale Diplomatico e dal Consigliere Militare (gli ultimi due spesso giungono al Palazzo del Quirinale insieme agli ospiti) e il Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica. A rendere gli onori, nel Cortile d’Onore, c’è un reparto di formazione con bandiera e banda, integrato da un reparto di Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica a cavallo (eseguiti inni nazionali e marcia sul campo); nel Salone dei Corazzieri, un reparto schierato di Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. Stessi onori sono resi anche al momento del congedo. Per le visite di lavoro o private di Capi di Stato è invece stabilito che ad attenderli nel Cortile d’Onore siano presenti il Consigliere Militare e il Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica. A rendere gli onori nel Cortile d’Onore un plotone della Guardia d’Onore al Palazzo del Quirinale, con bandiera (eseguiti tre squilli di tromba e il presentat’arm); nella Loggia d’Onore o nella Galleria dei Busti schierato un reparto di Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. Stessi onori previsti anche al momento del congedo.

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PERSONALITA'
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Molte le udienze di personalità estere in campo politico ed economico, cui spesso il Presidente offre colazioni o pranzi a Palazzo del Quirinale. Riceve ex Presidenti, Primi ministri, ministri degli esteri, segretari generali della Nato e dell’ONU, ecc. Ma soprattutto Cossiga accoglie importanti figure del panorama internazionale come Nelson Mandela, nel giugno 1990 pochi mesi dopo la sua liberazione, Madre Teresa di Calcutta, il pacifista argentino premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, Lech Walesa nell’aprile 1989, dopo il riconoscimento legale del sindacato Solidarność e la sua partecipazione e vittoria alle elezioni parlamentari, e ancora Valentina Terescova, prima donna astronauta.
Nel corso del settennato, ai sensi dell’art. 87 della Costituzione, il Capo dello Stato riceve i nuovi Rappresentanti diplomatici stranieri per la presentazione delle Lettere credenziali e inoltre gli Ambasciatori in visita di congedo.

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