BIOGRAFIA

Nasce a Napoli il 9 novembre 1877. Giovane precoce, si laurea in giurisprudenza nel 1896, a soli 19 anni. Si dedica poi alla professione forense diventando uno dei maggiori avvocati penalisti italiani, principe del Foro di Napoli. Eletto Deputato al Parlamento a soli 30 anni nel 1909 nel collegio di Afragola, lo sarà fino al 1924. È eletto Presidente della Camera dei Deputati il 26 giugno 1920 e confermato nella legislatura successiva fino al 25 gennaio 1924. Si è parlato di una sua iniziale complicità con il fascismo, dal momento che è Presidente della Camera quando Mussolini tiene il famoso discorso del 16 novembre del 1922. De Nicola non reagisce, un po’ per carattere e un po’ perché il vecchio ceto liberale al quale appartiene, di fronte all’insorgenza del fascismo, non comprende subito il fenomeno e la sua pericolosità. Anzi inizialmente ritiene che l’ingresso del fascismo in Parlamento possa farlo rientrare nell’”alveo della legalità” (Giolitti). Al momento della legge elettorale “Acerbo”, nel ’23, con premio di maggioranza e al momento del listone Mussolini, De Nicola chiede di non essere più eletto, ma lo è ugualmente. E quindi nel 1924 non presta il giuramento allora richiesto per essere ammesso alle funzioni e non partecipa all’attività parlamentare (ad eccezione del voto a favore dei Patti Lateranensi nel 1929). Si ritira dalla vita politica attiva e si dedica esclusivamente all’esercizio della professione forense. Dopo la caduta del fascismo, torna ad occuparsi di politica ed è autore del compromesso con cui viene istituita la Luogotenenza in favore del Principe Umberto. È eletto Capo provvisorio dello Stato dall’Assemblea Costituente il 28 giugno 1946 (al primo scrutinio con una larga maggioranza, 396 voti su 501): presta giuramento il 1° luglio successivo. Ha sessantanove anni. Dopo l’entrata in vigore della Costituzione, dal 1° gennaio 1948 – a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione – assume le attribuzioni e il titolo di Presidente della Repubblica. Diviene Senatore a vita quale ex Presidente della Repubblica (ai sensi dell’art. 59 della Costituzione). È eletto Presidente del Senato il 28 aprile 1951, e si dimette il 24 giugno 1952. Nominato giudice della Corte Costituzionale dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 3 dicembre 1955, è eletto Presidente della Corte nella prima riunione del 23 gennaio 1956. È l’unico ad aver ricoperto quattro delle cinque alte cariche dello Stato. Muore a Torre del Greco il 1° ottobre 1959.

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