I RAPPORTI CON I
CITTADINI

Dopo la scelta della Repubblica e la partenza del Re per l’esilio, in un’Italia lacerata dalle divisioni derivate dalla guerra civile, nella ricerca di una pacificazione si adottano provvedimenti di clemenza di vasta portata. Il 21 giugno 1946 il Consiglio dei Ministri presieduto da De Gasperi, che ricopre anche il ruolo di Capo provvisorio dello Stato ope legis, emana i decreti di amnistia, sia per reati politici che per reati comuni. La nomina di De Nicola, giurista napoletano appartenete all’Italia liberale prefascista, è un ulteriore elemento verso la ricomposizione di una pace sociale. Gli italiani, alle prese con le macerie materiali e morali del dopoguerra, inviano istanze al Capo provvisorio per esporre problemi e necessità di vario tipo, continuando così l’antica consuetudine di scrivere alla massima autorità dello Stato. Gli argomenti sono tra i più vari: casa lavoro salute, ma anche posizione politica (gli scrivono sia partigiani che ex fascisti). Non mancano suggerimenti e proposte a De Nicola come Capo di Stato e auguri e omaggi alla sua persona. Inoltre i cittadini si avvalgono dello strumento del Ricorso straordinario al Capo dello Stato contro gli atti della pubblica amministrazione: nel biennio ne giungono circa 170.

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ENRICO
DE NICOLA

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italiana
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LE VISITE
IN ITALIA

Alla fine della guerra gli italiani si trovano di fronte un paese quasi totalmente distrutto: città, ferrovie, strade da riedificare. Il processo di ricostruzione, avviato immediatamente, fa sì che nel giro di pochi anni siano ripristinate le infrastrutture, a dimostrazione di una volontà di riscatto da parte della popolazione. A Roma per esempio nel 1947 viene bandito un concorso per il completamento della nuova stazione ferroviaria di Roma Termini, che sarà inaugurata dal Presidente Luigi Einaudi nel 1950. Determinanti per la ripresa del nostro Paese sono gli aiuti americani del Piano Marshall. E simbolo di questa ripresa è la nascita della Vespa nel 1946. Pur nella brevità del suo mandato Enrico De Nicola compie numerosi viaggi in Italia – concentrati soprattutto nel 1946 – in città significative per eventi legati alla tradizione italiana, con l’intento di rafforzare il clima di unità nazionale, tanto auspicato nel discorso di insediamento. Inoltre si reca a visitare Esposizioni, Fiere e Mostre per sostenere lo sforzo di rinascita economica del Paese. Il 10 agosto 1946 inaugura a Messina la 7^ Fiera dell’attività economica siciliana: giunto a bordo del Cacciatorpediniere Gru (in alcuni giornali citato erroneamente Euro) viene accolto sulla banchina da una folla entusiasta. Visita poi i padiglioni della Fiera, simbolo di una rinnovata ripresa economica. Pochi giorni dopo, il 27 agosto, inaugura la Mostra del mare a Taranto e visita le navi della flotta italiana. Il 1° settembre, nell’ambito dei viaggi legati alle tradizioni culturali italiane, De Nicola partecipa alla Regata storica di Venezia, che torna ufficialmente a svolgersi dopo l’interruzione degli anni del secondo conflitto mondiale. Il 14 settembre è a Milano per visitare la Fiera Campionaria. Ricostruita dopo i pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale era stata inaugurata due giorni prima; il quartiere fieristico, ancora parzialmente occupato dalle truppe anglo-americane e pur impegnando un’area di soli 51 mila metri quadrati, con 2500 espositori, attira oltre un milione di visitatori. Qui De Nicola, accompagnato da De Gasperi, Nenni, Saragat e altre personalità di governo, è accolto da festosi applausi. Nel pomeriggio, nel corso di un ricevimento al Castello Sforzesco, gli viene conferita la cittadinanza onoraria. Il 30 settembre si reca a Torino con Saragat, Presidente dell’Assemblea Costituente. Il programma prevede la visita alla storica azienda produttrice di cioccolata Venchi, allo stabilimento della Fiat a Mirafiori, e alla Fonderia Nebiolo. Rende anche omaggio al Monumento al partigiano. Il 4 ottobre è ad Assisi per le celebrazioni francescane e poi a Perugia. Pochi giorni dopo con De Gasperi si reca a Palermo e inaugura la prima Mostra del Mediterraneo. Accompagnato dal ministro dei lavori pubblici Giuseppe Romita, il 23 ottobre De Nicola visita a Treviso la Fiera Campionaria internazionale. I primi di novembre a Genova rende omaggio alla tomba di Giuseppe Mazzini, esaltando la concezione unitaria e democratica della sua idea repubblicana. In Piazza della Vittoria assiste a una Rivista militare – la prima che sfila davanti al Capo dello Stato – con a fianco il ministro degli esteri Pietro Nenni. A bordo di un motoscafo poi compie il giro del porto interessandosi ai lavori di ricostruzione e alla ripresa dei traffici commerciali. Poi a Sestri Ponente visita i Cantieri navali Ansaldo dove, alla presenza degli operai e della folla, assiste al varo della motonave Sebastiano Caboto. Infine inaugura l’anno accademico dell’Università. Intense le cinque giornate trascorse dal Capo provvisorio in Abruzzo, dal 16 al 21 novembre, dove visita le zone particolarmente colpite durante la guerra; significativa, in conclusione del viaggio, la sosta all’Abbazia di Montecassino, simbolo delle distruzioni belliche. Solo verso la fine del 1947 si ha traccia di altri viaggi in Italia del Capo Provvisorio. Il 5 novembre l’insigne giurista De Nicola si reca a Firenze per l’inaugurazione del primo congresso nazionale giuridico forense del secondo dopoguerra. All’inizio del mese successivo si reca a Parma e a Modena, grandi centri di Resistenza dell’Emilia, per appuntare la Medaglia d’Oro al valor militare sul Gonfalone delle due città. A Parma, sotto la tribuna presidenziale, sfilano le brigate partigiane che hanno dato particolare contributo di sangue alla lotta per la libertà. Commovente la visita all’Istituto per la rieducazione dei bimbi mutilati. Uguale cerimonia si svolge il giorno dopo a Modena nel cortile dell’Accademia Militare.

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