LA COSTITUZIONE

Come garante nei riguardi dello svolgimento dell’attività dell’Assemblea Costituente, De Nicola segue da vicino lo stato di avanzamento dei lavori di redazione della Costituzione, si aggiorna circa le discussioni tenute e le decisioni prese, senza intervenire direttamente, ma dando prova di grande esperienza giuridica. A tal proposito rilevante è un appunto contenente proposte sulle caratteristiche fondamentali della nuova Carta, che “…dovrà essere più che è possibile semplice, chiara e breve, tale che tutto il popolo la possa comprendere”. Il 22 dicembre 1947, dopo il voto di approvazione dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini consegna la Costituzione a Enrico De Nicola: la firma avviene a Palazzo Giustiniani il 27 dicembre. La nuova Carta è controfirmata dal presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini e dal Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi e reca il visto del ministro di Grazia e giustizia Giuseppe Grassi. La Costituzione è firmata in tre originali che sono inviati rispettivamente a Grassi, che lo inserisce nella Raccolta ufficiale delle leggi e decreti (oggi all’Archivio centrale dello Stato); a Terracini, che lo unisce agli atti dell’Assemblea Costituente (oggi conservato all’Archivio storico della Camera dei Deputati); a De Gasperi, che lo conserva nella sede della Presidenza del Consiglio. Dal 2009 questo originale è conservato dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica). La Costituzione entra in vigore il 1° gennaio 1948. Nella stessa data il Consiglio dei ministri, nella prima riunione straordinaria, delibera che il Palazzo del Quirinale diventi la sede ufficiale del Presidente della Repubblica.

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LA SETTIMANA INCOM 09/01/48 (VIDEO)

I SIMBOLI
DELLA REPUBBLICA

L’articolo 12 della Costituzione della Repubblica italiana definisce la foggia della nuova bandiera, secondo la scelta operata con decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 e confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni“. Il 5 maggio 1948 il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firma il decreto legislativo n. 535 che approva l’emblema dello Stato. Ad esso si è arrivati attraverso due pubblici concorsi entrambi vinti dall’artista piemontese Paolo Paschetto. L’emblema è caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione. Il ramo di quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo. La ruota dentata, simbolo del lavoro, richiama il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. La stella è un simbolo araldico da sempre associato alla rappresentazione dell’Italia. Per quanto riguarda i Corazzieri, ricordiamo che il 13 giugno 1946, al momento di lasciare il Quirinale, Umberto II aveva sciolto dal giuramento alla Monarchia le Guardie del Re. Durante il periodo di De Nicola sono trasformate nel “3° Squadrone Carabinieri a Cavallo” e dismettono la loro tradizionale uniforme. Sarà il Presidente Luigi Einaudi a ripristinare lo “Squadrone Carabinieri Guardie” e le divise del 1876.

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LE CERIMONIE

Significato esemplare assume l’inaugurazione il 2 giugno 1947 della prima Festa Nazionale della Repubblica, con singolare solennità e una vasta partecipazione popolare ben documentata dalle immagini dell’epoca. A Roma, e anche in altre città, si svolge una parata militare e a Piazza del Popolo si tiene un comizio di lavoratori. De Nicola, uscito poco prima delle 18.30 da Palazzo Giustiniani, attraversa per la prima volta ufficialmente le vie di Roma, scortato dai Carabinieri della Repubblica tra ali di folla plaudente, per recarsi a Montecitorio: qui è accolto da Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente. Nella Sala della Lupa, la stessa in cui furono proclamati i risultati del Referendum, si svolge una cerimonia al termine della quale il Capo Provvisorio torna a Palazzo Giustiniani dove, affacciandosi al balcone, saluta i cittadini festanti. Continua in epoca repubblicana la celebrazione della Festa delle Forze Armate, istituita il 4 novembre del 1919 per ricordare la vittoria nella prima guerra mondiale. Nel 1946 la cerimonia di deposizione di una Corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria è anticipata al 2 novembre perché nei giorni successivi De Nicola si reca in visita a Genova. Il 5 giugno 1947 De Nicola interviene, con il Presidente del Consiglio De Gasperi e il Presidente dell’Assemblea Costituente Terracini, alla Caserma Legione Allievi Carabinieri di Roma per la celebrazione del 133° anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Il 18 ottobre 1947 assiste a Villa Glori a Roma alla sfilata delle forze di Polizia nell’anniversario della Fondazione del Corpo, sempre accompagnato da Alcide De Gasperi e Umberto Terracini.

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