IL PALAZZO
DEL QUIRINALE

Il 1° gennaio 1948, nel giorno dell’entrata in vigore della Costituzione, la prima riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri delibera che il Palazzo del Quirinale diventi la sede ufficiale del Presidente della Repubblica. Con la Legge 9 agosto 1948, n.1077, sono determinati l’assegno e la dotazione del Presidente, che comprende inizialmente, oltre al Quirinale, alcuni edifici adiacenti al Palazzo e la Tenuta di Castelporziano. Sotto la Presidenza Gronchi sono acquisite alla dotazione presidenziale, con Legge 21 febbraio 1957, n. 32, la Tenuta di San Rossore in Toscana (dal 1992 restituita al Demanio e data in gestione alla Regione Toscana) e Villa Rosebery a Napoli. Sia queste nuove acquisizioni che il complesso del Quirinale e la Tenuta di Castelporziano sono oggetto in questi anni di numerosissimi lavori di consolidamento, restauro, accrescimento e abbellimento, a causa del desiderio del Presidente Gronchi di rendere particolarmente fastosa la residenza del Capo dello Stato. A questo fine il Presidente Gronchi si avvale della collaborazione, in qualità di consulenti, di un esperto di arti minori e di arredamento, la signora Chiara Briganti e del famoso architetto Amedeo Luccichenti. Quest’ultimo, ideatore durante il fascismo, insieme all’architetto Vincenzo Monaco, della villa alla Camilluccia della famiglia Petacci, negli anni di Gronchi ottiene l’assegnazione di grandi opere come l’Aeroporto di Fiumicino e il Villaggio Olimpico. D’altra parte, che il Palazzo del Quirinale necessitasse di ampi interventi di restauro si era evidenziato già nell’ultimo scorcio del settennato precedente, tanto che il Presidente Einaudi dal 1953 aveva soppresso gli stanziamenti per l’acquisto di opere artistiche, destinandoli a sostegno proprio di tali spese. Si interrompe così una tradizione di mecenatismo in favore delle Belle Arti iniziata dalla dinastia Sabauda, che ha consentito nel tempo l’arricchimento delle collezioni del Quirinale anche con opere di arte moderna di notevole valore e pregio. A Palazzo sono eseguiti tra gli altri importanti lavori negli ambienti destinati a studio del Presidente. Di pregio il restauro della Fontana dell’Organo, con la riattivazione dei giochi d’acqua all’interno e lungo la scalea, ripristinando l’antico complesso monumentale cinquecentesco che associava effetti musicali a zampilli azionati a sorpresa per la meraviglia degli ospiti. Particolare rilievo meritano i lavori di generale rinnovamento degli Appartamenti Imperiali, in cui sono ospitati i Capi di Stato in visita in Italia, che soggiornano a Palazzo.

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GIOVANNI
GRONCHI

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Tour virtuale Palazzo del Quirinale

LE
TENUTE

A Castelporziano si realizza l’ampliamento di Villa delle Ginestre – secondo i progetti dei citati architetti Luccichenti e Monaco -, la costruzione di un grande chalet in legno a mare, sulla spiaggia delle “Riserve Nuove” (oggi perduto), e la creazione di otto foresterie di riguardo al Castello, la parte di rappresentanza della Tenuta. Riprendendo una vecchia tradizione sono organizzate ogni anno battute di caccia riservate a alte personalità (parlamentari, diplomatici, giornalisti, ecc.), cui segue una colazione servita al Castello. A Villa Rosebery sono realizzati lavori di risanamento della Grande Foresteria, della Palazzina Borbonica e della Piccola Foresteria a mare. Nella Tenuta di San Rossore, oltre a varie opere di riutilizzo o ricostruzione di fabbricati e immobili danneggiati dagli eventi bellici, è ricostruita la Villa del Gombo, ancora secondo i progetti dello studio Monaco-Luccichenti, destinata a residenza del Capo dello Stato. È attuato anche il ripristino del giardino e del parco circostante. I ripetuti bombardamenti subiti durante la guerra dalla ex Villa Reale del Gombo e dai fabbricati annessi, nonché dal parco rustico che la circondava, avevano infatti completamente distrutto questo caratteristico complesso residenziale. Il progetto della Villa è molto avveniristico e a dire il vero un po’ stridente rispetto ai fabbricati della Tenuta in stile piemontese di fine ‘800: forma quadrata e vuota al centro, posta su un piano rialzato con le sembianze di una grande palafitta, accessibile da tre rampe. Per volere del Presidente la Tenuta è aperta al pubblico, in via sperimentale, il 24 novembre 1957. Il Presidente Gronchi, date le origini pisane, si reca a San Rossore con notevole frequenza, organizzando anche qui battute di caccia.

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