GLI ANNI '70
IN ITALIA

Il terribile periodo della storia della nostra Repubblica – che sarà definito “gli anni di piombo” – cominciato con la strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969 conosce in questi anni una recrudescenza. Dal 17 maggio 1972 quando viene ucciso sotto casa il Commissario Calabresi, alla strage di Piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio 1974 e pochi mesi dopo, nella notte fra il 4 e il 5 agosto, all’attentato al treno “Italicus”, si giunge fino al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro nel 1978. Sotto i colpi di un terrorismo di destra e di sinistra, l’Italia è preda di una conflittualità sociale, che spesso sfocia in veri e propri episodi di lotta armata. La crisi energetica, a seguito della guerra del Kippur (ottobre 1973), dà luogo a una sfavorevole congiuntura economica mondiale che coinvolge anche il nostro Paese: gli italiani la domenica vanno a piedi, è la cosiddetta austerity. Il 1974 è ricordato soprattutto per l’importante referendum sul divorzio. Il 12 maggio gli italiani sono chiamati a decidere se abrogare o meno la legge Fortuna-Baslini del 1970, che ha introdotto il divorzio nel nostro paese: il NO vince con un ampio margine. Il 1975 è l’anno della riforma del diritto di famiglia. Le più sostanziali innovazioni riguardano la parità giuridica fra i coniugi, l’introduzione della comunione o separazione dei beni e l’abolizione della distinzione fra figli legittimi e naturali. Il 13 maggio 1978 è approvata la legge 180 – nota come legge Basaglia – che impone la chiusura dei manicomi e istituisce il trattamento sanitario obbligatorio con i servizi di igiene mentale pubblici.
Tra gli avvenimenti più tragici di quegli anni il disastroso terremoto del Friuli del 6 maggio 1976, che causa la morte di oltre un migliaio di persone e, nello stesso anno, il disastro di Seveso provocato dalla fuoriuscita di diossina dallo stabilimento Icmesa.
Con due storiche sentenze della Corte Costituzionale del 1974 e del 1976 si arriva alla liberalizzazione delle trasmissioni radiofoniche, purché in ambito locale, interrompendo il monopolio della radio di stato. Nascono così le “radio libere”, per lo più create da giovani. La prima è Radio Milano International, che comincia le trasmissioni già nel 1975, la più famosa è la bolognese Radio Alice.

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IL PRESIDENTE
E I CITTADINI

Durante il settennato Leone la Segreteria presidenziale continua a ricevere le istanze inviate dai cittadini al Presidente della Repubblica , la maggior parte delle quali sollecitano interventi su questioni del tutto estranee ai suoi compiti istituzionali, ma relative a fatti individuali e concreti (richieste di lavoro e di alloggi popolari, questioni connesse a ritardi nella concessione di pensioni di invalidità o vecchiaia, ecc.). Di solito tali missive, indicate genericamente col nome di “petizioni”, vengono trasmesse agli uffici competenti. In altri casi ad esse viene dato seguito mediante interventi di carattere assistenziale. Il numero delle istanze ricevute durante questo mandato presidenziale è tuttavia nettamente inferiore ai precedenti: sono in totale poco più di 150.000 e in costante diminuzione di anno in anno. Il rilievo dato al settore dell’assistenza e beneficenza all’interno dell’attività del Segretariato generale è sempre notevole: fin dal settennato Einaudi più di un terzo del bilancio annuale è destinato a questi scopi. Con il Presidente Leone è creato un servizio – Rapporti sociali ed assistenziali – che si occupa specificatamente della materia, distribuendo elargizioni in denaro a privati e ad Enti e continuando la tradizione di distribuire pacchi dono in occasione delle festività natalizie. Oltre a richieste di aiuti in denaro, molte istanze sono rivolte ad ottenere oggetti vari: capi di vestiario, libri, biciclette per ragazzi residenti lontano dalla scuole, apparecchi radio e televisivi, carrozzelle ortopediche, macchine da scrivere. Ad istituti assistenziali che ne fanno richiesta vengono assegnate granaglie e legna da ardere delle Tenute di Castelporziano e San Rossore.

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I PREMI
E LE
ONORIFICENZE

Durante la Presidenza Leone continua la tradizione avviata da Einaudi di concedere l’Alto Patronato ai Premi nazionali “Presidente della Repubblica” assegnati dall’Accademia dei Lincei, dall’Accademia di San Luca e dall’Accademia di Santa Cecilia. È sempre il Servizio Rapporti sociali ed assistenziali ad occuparsi di tali Premi nazionali, nonché della concessione di premi a manifestazioni sportive e culturali varie: le richieste di tali assegnazioni subiscono nel corso del settennato un’espansione rispetto agli anni precedenti. Prosegue anche la consuetudine di consegnare in una cerimonia a Palazzo del Quirinale i premi legati a manifestazioni culturali di notevole rilevanza sul piano nazionale o internazionale, come annualmente il Premio “Saint Vincent” per il giornalismo o i Premi “Penna d’Oro” e “Libro d’Oro” a scrittori e editori: per il conferimento di questi ultimi durante il settennato Leone si svolge un’unica cerimonia, il 22 giugno 1973, nell’ambito della quale vengono assegnati i premi relativi agli anni 1968-1972. Nei primi tre anni del settennato il Presidente consegna il Premio “Medaglie d’Oro”, destinato annualmente al cittadino italiano eccezionalmente distintosi con atto eroico o con l’opera dell’ingegno: il premio consiste in una riproduzione in oro dell’Altare della Patria e in una somma in denaro. Inoltre sono ricevuti al Quirinale i vincitori di Premi come il “David di Donatello” agli artisti del cinema o il “Mercurio d’oro” all’imprenditoria italiana, o il premio letterario “Campiello” assegnato a opere di narrativa italiana. E ancora i vincitori del Premio “Livio Tempesta”, organizzato dal Centro nazionale di Apostolato per la bontà nella scuola, che viene assegnato a alunni o classi che abbiano compiuto significativi ed edificanti atti di bontà e solidarietà. Leone riceve anche i vincitori dei Premi biennali di cultura ed economia “Nuovo Mezzogiorno”, attribuiti a aziende e imprese del Sud Italia e indetti dalla rivista omonima. Leone riceve al Quirinale anche vincitori di premi meno conosciuti, come il Premio nazionale “Marina di Ravenna” di pittura estemporanea. Nel giugno 1973, in occasione delle celebrazioni per il 75° anniversario della FIGC, Artemio Franchi e la Nazionale di calcio sono ricevuti dal Presidente Leone, che consegna a dirigenti e atleti insigniti il “Premio Pozzo”. Si mantiene la concessione degli Alti Patronati, alcuni permanenti e rinnovati tutti gli anni come il “David di Donatello. Leone nel corso del settennato ne concede 948. Il Presidente, infine, conferisce annualmente motu proprio le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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IL MESSAGGIO DI FINE ANNO

Il messaggio di fine anno, inaugurato nel 1949 dal Presidente Einaudi, dà lo spunto al Capo dello Stato per una riflessione sulla situazione del Paese e per ricordare i principali avvenimenti trascorsi. Nel dicembre del 1972, a conclusione di un anno segnato da profondi problemi di carattere economico-sociale, dopo aver sottolineato i segni di ripresa invita tutte le parti sociali a compiere uno sforzo comune. Il 1972 è anche l’anno del 25° anniversario della promulgazione della Costituzione che “…assicura a tutti i cittadini la più ampia sfera di libertà, ma pone anche un complesso di doveri…”. A fine 1974, oltre alla costante preoccupazione per i problemi economici, Leone sottolinea il tema dell’ordine pubblico e della sicurezza individuale con un accorato appello: “…non ci possiamo rassegnare alla violenza…”. Anche nei successivi messaggi il Presidente pone al centro i problemi connessi alla difficile situazione economica e il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico. Alla fine del 1976 il messaggio inizia con il richiamo al terremoto del Friuli e alla nube tossica su Seveso e naturalmente ai “…magistrati, uomini delle Forze dell’ordine, cittadini inermi che sono caduti sotto i colpi di una criminalità spietata…”. Il trentennale della Costituzione è ricordato da Leone nel messaggio di fine 1977: “…la nostra Carta Costituzionale non è qualcosa di astratto, ma – resa più viva da trent’anni di lotte, di sacrifici e di lavoro – definisce una società libera e civile…”. E quello del 1977, primo messaggio alla Nazione trasmesso dalla televisione a colori , ci consegna l’immagine di un Presidente che, seppure sotto accusa, utilizza il mezzo televisivo per controbattere e mostrarsi determinato davanti ai suoi concittadini. Inoltre, come i Presidenti precedenti, Leone invia per fine anno anche un messaggio agli italiani all’estero. I due messaggi sono registrati qualche giorno prima del 31 dicembre.

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LE UDIENZE

Il Presidente Leone, durante il suo mandato, concede al Palazzo del Quirinale circa 1500 udienze, un numero sensibilmente minore rispetto al predecessore Giuseppe Saragat, a testimonianza di uno stile più schivo e discreto. Molte le udienze a personalità di rilievo della cultura italiana. Al Quirinale sono portati i nuovi modelli di automobili prodotti da aziende italiane per presentarle al Presidente.

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LE VISITE IN ITALIA

Il Presidente Leone viaggia poco in Italia: pur dotato della giovialità napoletana, la sua interpretazione rigorosamente “notarile” della funzione presidenziale, lo porta a non esporsi troppo. Il periodo in cui effettua il maggior numero di visite è il primo biennio del mandato presidenziale (1972-1973) – rispettivamente 18 e 28 – per poi diminuire nettamente nella seconda parte, quando si allontana da Roma solo per essere vicino ai cittadini colpiti da eventi luttuosi, come in occasione del sisma del Friuli nel 1976 o della caduta dell’Hercules C-130 a Livorno nel marzo 1977, o per partecipare ai funerali delle vittime del terrorismo, a Brescia per l’attentato di Piazza della Loggia e a Bologna per la strage dell’Italicus. Nei suoi viaggi sul territorio italiano il Presidente è quasi sempre accompagnato dalla moglie Donna Vittoria Leone. La città che il Capo dello Stato visita più volte è Firenze, mentre si reca poco nella sua Napoli e principalmente in occasioni di eventi drammatici, come per la sciagura ferroviaria sulla “Circumflegrea” nel luglio 1972 o l’epidemia di colera nel settembre 1973. In controtendenza con i predecessori, visita solo due volte Milano – di cui una per la Fiera Campionaria nel 1972 – e una Torino, per l’inaugurazione del Teatro Regio nell’aprile del 1973. Leone presenzia a diverse iniziative culturali: è a Firenze per l’inaugurazione della Mostra “Firenze restaura” nel marzo 1972 e, nel giugno dello stesso anno, si reca a Venezia, in occasione dell’Esposizione biennale d’Arte. Nel maggio del 1973 interviene a Milano alle celebrazioni del primo centenario della morte di Alessandro Manzoni e, nello stesso anno, fra maggio e giugno, inaugura la Mostra Palladiana a Vicenza e partecipa alla serata inaugurale del “Festival dei Due Mondi” di Spoleto; a settembre visita, in forma privata, la Casa Museo dello scultore Giacomo Manzù ad Ardea. Nel 1974 compie una visita ufficiale alla città di Rieti per la celebrazione del bimillenario della morte di Terenzio Varrone, dopo aver concesso l’Alto Patronato alla cerimonia. Il suo passato di docente universitario lo porta a valorizzare i luoghi di formazione della cultura, come testimonia la sua visita alla città di Padova per l’inaugurazione del 751° anno accademico dell’Università. Il Presidente Leone nel settembre del 1972 si reca in visita ufficiale nella città di Siena, in occasione del 500° anniversario del “Monte dei Paschi” e assiste al Palio straordinario organizzato per l’occasione. Nell’aprile 1973 Leone compie visite ufficiali ad Ancona, Ascoli Piceno e Foggia, in occasione della cerimonia inaugurale dell’intero tracciato dell’Autostrada “Adriatica”, rilevante opera pubblica che facilita notevolmente i collegamenti fra il Nord e il Sud della Penisola. In omaggio al predecessore Giuseppe Saragat Leone e la moglie Donna Vittoria, nel gennaio 1973, si recano alla Fondazione per l’assistenza all’infanzia “Giuseppina Saragat” di Anzio, istituita dall’ex Presidente della Repubblica in memoria della moglie.

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Cronologia visite in Italia