LA FINE DEGLI ANNI '60 IN ITALIA

La società italiana è in grande fermento: anche i nostri giovani seguono il moto di ribellione contro il potere e i costumi morali dell’epoca che si sviluppa in tutto il mondo industrializzato. L’episodio più eclatante è nel 1966 il processo agli studenti del Liceo Parini di Milano, che hanno pubblicato sul periodico scolastico “La Zanzara” un’inchiesta sul sesso, suscitando grande scandalo. Il ’68 è anche in Italia l’anno della contestazione giovanile e studentesca, con manifestazioni e occupazioni di università. A Barbiana don Lorenzo Milani, nella sua scuola per i figli dei contadini, dà vita a un’originale esperienza didattica, che stimola il dibattito educativo e scolastico degli anni ’60. Ad Alcamo, nel 1968, Franca Viola è la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore e dichiararsi “svergognata”, sfidando le arcaiche regole di un presunto senso dell’onore e diventando il simbolo dell’emancipazione delle donne italiane e di una crescita civile dell’Italia. Ricordiamo ancora che nel 1970 è approvata la legge sul divorzio, che sarà poi oggetto di referendum nel 1974. Dello stesso anno è la legge 20 maggio 1970, n. 300 – nota come statuto dei lavoratori – che introduce importanti novità in tema di diritto del lavoro. Oltre a catastrofi naturali come l’alluvione di Firenze nel 1966 e il terribile terremoto del Belice nel 1968, inizia, con la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, il lungo e buio periodo del terrorismo.

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IL PRESIDENTE
E I CITTADINI

Al Presidente Saragat, come ai predecessori, giungono quotidianamente petizioni, istanze, sollecitazioni, richieste di intervento ed aiuto da parte di persone appartenenti alle più diverse estrazioni sociali. I cittadini guardano al Presidente della Repubblica, al di là delle sue attribuzioni costituzionali, come alla più alta Autorità morale capace, con il proprio intervento, di risolvere situazioni, soddisfare bisogni, ovviare a inconvenienti. Durante il settennato si hanno più di 870.000 petizioni. Prosegue anche, in questi anni, l’attività assistenziale, espressa attraverso concreti aiuti ai bisognosi: tramite l’Ufficio assistenza vengono concesse elargizioni in denaro e in natura a privati e enti, dopo un accurato esame delle oltre 165000 istanze pervenute. In occasione delle festività natalizie continua la tradizione dei precedenti settennati di distribuire pacchi dono a famiglie bisognose, orfanotrofi, vecchi indigenti, bambini poveri, ecc.

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I PREMI
E LE
ONORIFICENZE

Durante il settennato continua la tradizione avviata da Einaudi di concedere l’Alto Patronato ai Premi nazionali “Presidente della Repubblica” assegnati dall’Accademia dei Lincei, dall’Accademia di San Luca e dall’Accademia di Santa Cecilia. Con Saragat prosegue anche la consuetudine di ricevere al Quirinale i premiati in occasione di manifestazioni culturali e sportive di notevole importanza sul piano nazionale o internazionale, come il Premio “David di Donatello” agli artisti del cinema e il Premio “Saint Vincent” per il giornalismo, i Premi “Penna d’Oro” e “Libro d’Oro” a scrittori e editori o il Premio “Mercurio d’Oro” all’imprenditoria italiana. Un contributo è concesso ogni anno al vincitore del Premio “Livio Tempesta”, organizzato dal Centro nazionale di Apostolato per la bontà nella scuola, che viene assegnato a bambini che abbiano compiuto significativi ed esemplari atti di bontà e solidarietà. Il Presidente riceve in udienza gli alunni premiati. Nel 1966, per iniziativa della Presidenza del Consiglio, del Gruppo Medaglie d’oro al V.M. e dell’editore Angelo Rizzoli, viene istituito il Premio “Medaglie d’Oro”, destinato annualmente al cittadino italiano eccezionalmente distintosi con atto eroico o con l’opera dell’ingegno. Per il 1968 il Premio è assegnato alla memoria della giovane insegnante Clementina Perone di Benevento; per il 1969 alla memoria dell’agente di P.S. Antonio Annarumma, ucciso a Milano durante una manifestazione nel novembre 1969.Si mantiene la concessione degli Alti Patronati – forma simbolica di partecipazione del Presidente della Repubblica alle manifestazioni di maggior rilievo che si svolgono nel Paese – in occasione di convegni e congressi, commemorazioni, ricorrenze e inaugurazioni, manifestazioni culturali e sportive, mostre e altre iniziative, sia di carattere nazionale che internazionale. Particolarmente interessante è l’istituzione di 15 borse di studio assegnate alle migliori tesi di laurea su temi relativi alla Costituzione italiana, in concorso con il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati, per solennizzare il XX anniversario della Repubblica. Il Presidente, infine, concede annualmente motu proprio le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e altri riconoscimenti, tra i quali particolare rilievo ha il conferimento delle insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro, nel corso di una cerimonia che si svolge al Palazzo della Civiltà del Lavoro all’Eur.

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IL MESSAGGIO
DI FINE ANNO

Il messaggio di fine anno, inaugurato nel 1949 dal Presidente Einaudi per rivolgere a tutti i cittadini un affettuoso augurio, è l’occasione per il Capo dello Stato di fare il punto sulla situazione del Paese e ricordare i principali avvenimenti trascorsi. In quello del 1964 – pronunciato a due giorni dal giuramento – Saragat, con parole di fiducia, si richiama alla pace e alla speranza nel futuro. Ma i due temi su cui maggiormente si accentrano i discorsi di fine anno del Presidente sono le questioni internazionali e il mondo del lavoro. La preoccupazione per “Le gravi privazioni per i lavoratori colpiti dalla disoccupazione…” e per “quanto accade nel Vietnam…” sono il fulcro del discorso del 1965. Non mancano poi i richiami alle sciagure che colpiscono l’Italia: l’alluvione di Firenze nel 1966, il terremoto in Sicilia e l’alluvione in Piemonte nel 1968. E naturalmente nel 1969 la menzione de “…il 12 dicembre, in conseguenza dei fatti esecrandi di Milano…”. Inoltre, come i Presidenti precedenti, Saragat invia per fine anno anche un messaggio agli italiani all’estero. I due messaggi sono registrati qualche giorno prima del 31 dicembre.

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MESSAGGIO
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LE UDIENZE

Il Presidente Saragat, durante i sette anni, concede al Palazzo del Quirinale, come si è detto, più di 3000 udienze a personalità del mondo politico, economico o culturale, italiani e stranieri. Da porre in risalto la frequenza degli incontri del Presidente con il mondo dello sport. Dai calciatori vice-campioni del mondo a Città del Messico, agli atleti premiati di medaglie d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico e a quelle invernali di Grenoble, dai rappresentanti di società di ginnastica ai ragazzi partecipanti ai “Giochi della Gioventù” (9000 ragazzi si sono radunati nel 1970 e 1971 nel Cortile d’Onore). Numerosi anche gli incontri con personalità di rilievo della cultura italiana. Tra tutti ricordiamo il poeta e futuro premio Nobel Eugenio Montale e gli autori del prestigioso Dizionario della lingua italiana Giacomo Devoto e Giancarlo Oli. Significativa per l’evoluzione della società italiana in questi anni è l’udienza concessa da Saragat all’ottantenne Teresita Sandeschi Scelba, una delle protagoniste delle battaglie per l’emancipazione femminile fin dall’inizio del secolo, in occasione del ventesimo anniversario dell’estensione del voto alle donne. Al Quirinale sono portati i nuovi modelli di automobili prodotti da aziende italiane per presentarle al Presidente. Saragat osserva con attenzione e interesse la nuova “Lancia Fulvia coupè” e la “124” e la “128” della FIAT.

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LE VISITE IN ITALIA

Giuseppe Saragat è il Presidente che effettua il minor numero di viaggi in Italia: 67, di cui 50 nel triennio 1965-1968; successivamente problemi di salute lo costringono a lunghi periodi di riposo nella Tenuta di San Rossore o a Castelporziano (dove a fine mandato soggiornerà quasi stabilmente). In questo totale sono comprese sette visite alla Fondazione “Giuseppina Saragat” di Anzio, istituto intitolato alla moglie scomparsa che accoglieva ragazze orfane o con difficoltà familiari, di cui il Presidente segue personalmente la gestione e che riceve anche la visita, come si è detto, di Papa Paolo VI; due viaggi privati in Campania e in Sicilia e tre cerimonie avvenute in Val d’Aosta durante i soggiorni estivi del Presidente. Per quanto concerne la città di Roma Saragat, oltre a presenziare a solenni manifestazioni di carattere rituale – inaugurazione dell’Anno giudiziario alla Corte Suprema di Cassazione e inaugurazione e chiusura dell’anno accademico all’Accademia dei Lincei – interviene spesso in Campidoglio o al Palazzo della Civiltà del Lavoro per avvenimenti di rilievo. Si ricorda ad esempio l’intervento in Campidoglio, nel dicembre 1967, per la celebrazione del XXV anniversario della prima reazione nucleare a catena realizzata a Chicago da Enrico Fermi, in collegamento video con il Presidente degli Stati Uniti d’America Lindon Johnson. Rilevante la visita a titolo privato che il Presidente compie presso la sede della Banca d’Italia, nel gennaio 1969. Nel maggio 1971 il Capo dello Stato interviene alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente della Corte dei Conti Eduardo Greco. Al di fuori della Capitale il Presidente, oltre alle già citate visite in Veneto, Lombardia, Friuli e Trentino Alto Adige per rievocazioni storiche, compie un lungo e organico viaggio in Calabria nell’aprile del 1965. Nel febbraio del 1966 è al Teatro San Carlo di Napoli per la commemorazione del centenario della nascita di benedetto Croce; e il 25 marzo 1967 si reca a Milano – al Teatro della Scala – e a Parma – alla Casa-Museo del Maestro – per la celebrazione del centenario della nascita di Arturo Toscanini. Inoltre non manca mai di visitare i luoghi colpiti da calamità naturali: una frana ad Agrigento nel luglio 1966, l’alluvione di Firenze, del Veneto e del Trentino nel novembre dello stesso anno, il terribile terremoto del Belice del gennaio 1968, l’alluvione in Piemonte del novembre 1968 e il terremoto a Tuscania e Viterbo il 6 febbraio 1971. Nell’ambito delle visite è rilevante l’attenzione prestata alle attività economiche, attraverso la visita di molti stabilimenti industriali: dal petrolchimico di Gela al Centro Siderurgico IRI di Taranto, dallo stabilimento IGNIS a Cassinetta di Biandronno all’Alfa Romeo di Arese e le acciaierie Falk di Sesto San Giovanni, dalla sede di Mirafiori della Fiat agli stabilimenti industriali del Friuli e del Veneto, dalla Pirelli di Milano al Lanificio Gatti di Avellino. Si dirada invece la partecipazione a manifestazioni di carattere annuale, come la Fiera di Milano o il Salone dell’Automobile di Torino. Certamente la formazione politica e culturale di matrice socialista porta Saragat a un particolare interesse per il mondo del lavoro; siamo nel momento di massimo sviluppo economico italiano a vent’anni dalla guerra, aumenta il benessere delle famiglie, contemporaneamente a fenomeni come la massiccia urbanizzazione, l’abbandono delle campagne e una ingente immigrazione interna da Sud a Nord. La contestazione del 1968 mostra come una crescita economica non bilanciata produca anche forti movimenti di opposizione che percorrono gran parte dell’Europa occidentale, anticipando la crisi degli anni Settanta.

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