UN PRESIDENTE
DISCRETO

Quella di Segni è una presidenza breve, austera, silenziosa. Svolge il suo ruolo con sobrietà e con uno stile molto diverso da quello esuberante e incisivo del predecessore Gronchi. Possiede le qualità occorrenti per la funzione di supremo moderatore e garante della Costituzione: piena fedeltà verso di essa, onestà e prudenza. Nonostante il carattere schivo molti documenti testimoniano i rapporti di amicizia che intrattiene con uomini politici di diversi schieramenti

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ANTONIO
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IL CERIMONIALE

Durante il biennio al Quirinale si svolgono, all’inizio del mese di giugno, i due tradizionali ricevimenti per la celebrazione della Festa della Repubblica, uno per il Corpo Diplomatico e un secondo per le Alte Cariche dello Stato, che ormai costituiscono una prassi consolidata. Nel 1963 a causa delle gravi condizioni di salute del Pontefice Giovanni XXIII – che verrà a mancare il 3 giugno – i ricevimenti sono annullati. L’unica cerimonia confermata per il 2 giugno è la deposizione di una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria. In occasione delle festività del Natale e del Capodanno, il Presidente continua la tradizione di ricevere in udienza, in due diverse giornate, le Alte Cariche – restituendo poi in forma solenne la visita ai due rami del Parlamento – e il Corpo Diplomatico. Durante la Presidenza Segni due eventi di notevole rilievo si svolgono al Quirinale: il ricevimento nel 1962 in onore dei padri conciliari, membri del Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XXIII, e la visita al Quirinale dello stesso pontefice l’11 maggio del 1963 (vedi relazioni internazionali). E ancora ricordiamo il pranzo di Stato e il successivo ricevimento in onore del Presidente degli Stati Uniti John Kennedy il 3 luglio 1963 (vedi relazioni internazionali). Una messa funebre in suffragio di Kennedy si terrà il 29 novembre dello stesso anno al Quirinale, nella Cappella Paolina, a seguito dell’assassinio del Presidente americano. Il numero delle udienze concesse a Palazzo è relativamente basso e indicativo della personalità di Segni: sono poco più di 600 in due anni, a fronte delle circa 5.000 di Gronchi in sette anni. Rituale è la presentazione al Presidente dei prefetti di nuova nomina, da parte del ministro dell’interno, e dei magistrati di nuova nomina, accompagnati dal ministro di grazia e giustizia. All’inizio di ogni anno, come i predecessori, interviene a Palazzo di Giustizia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Continua la consuetudine di presentare al Quirinale i nuovi modelli di automobili FIAT, simbolo in questi anni della produzione industriale italiana. Nel 1964 viene mostrata a Segni la nuova “850”. La signora Laura svolge il suo ruolo di “first lady” ricevendo a Palazzo rappresentanti di enti e associazioni benefiche e organizzando tè o colazioni per ospiti italiane o straniere.

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GIURAMENTO
DEI GIUDICI COSTITUZIONALI
E DEI VESCOVI

Al Palazzo del Quirinale si svolgono le cerimonie di giuramento dei giudici costituzionali, che hanno luogo nella Sala degli Specchi, con l’intervento delle Alte Cariche dello Stato e della magistratura. Durante il mandato di Segni giurano al Quirinale tre giudici : Giuseppe Verzì – eletto dalla Corte di cassazione – il 1° agosto 1962, Giovanni Battista Benedetti – eletto dalla Corte dei Conti – l’11 luglio 1963 e Francesco Paolo Bonifacio- eletto dal Parlamento – il 25 ottobre 1963. In base alle disposizioni del Concordato tra lo Stato della Città del Vaticano e l’Italia i vescovi di nuova nomina, prima di raggiungere la loro sede, devono prestare giuramento di fedeltà allo Stato italiano nelle mani del Presidente della Repubblica. La cerimonia ha luogo alla presenza del Ministro dell’interno o del Sottosegretario da lui delegato, insieme al Segretario generale della Presidenza della Repubblica e al Consigliere militare in qualità di testimoni. Durante il mandato di Segni giurano 133 nuovi vescovi.

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CONCESSIONE DI GRAZIA

Il Presidente Segni esercita il potere di concessione di grazia e commutazione delle pene, a norma dell’art. 87 della Costituzione. I provvedimenti emessi sono oltre 4.000. A questi si devono aggiungere quelli emanati dal Presidente supplente Merzagora che sono più di 400.

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NOMINA DEI SENATORI
A VITA

Il 2 marzo 1963 Antonio Segni nomina Senatori a vita tre politici di altissimo livello: Cesare Merzagora, Ferruccio Parri e Meuccio Ruini. Merzagora , ex banchiere e senatore eletto nelle file della Democrazia Cristiana, è presidente del Senato al momento della nomina, dopo essere stato in lizza con Segni nell’elezione a Presidente della Repubblica. Proprio lui sostituirà il Capo dello Stato durante la malattia, dall’agosto al dicembre 1964. Parri, antifascista, con il nome di battaglia Maurizio è uno dei capi della Resistenza durante la guerra di liberazione dal regime fascista in Italia, decorato dagli Stati Uniti d’America con la Bronze Star Medal. Alla fine della seconda guerra mondiale, dal giugno al novembre del 1945, è il primo presidente del Consiglio a capo di un governo di unità nazionale. Ruini, eletto deputato all’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946, diviene Presidente della “Commissione dei 75”, incaricata di redigere il testo costituzionale. Nel 1953 è eletto Presidente del Senato, ma è duramente contestato per l’atteggiamento avuto durante il dibattito sulla legge truffa. Ritiratosi dalla politica attiva, diviene presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. negli anni 1958-59.

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CESARE MERZAGORA
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1963
Amministratore
FERRUCCIO PARRI
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1963
Pubblicista
MEUCCIO RUINI
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1963
Avvocato