I VIAGGI

I primi anni sessanta sono ricordati oggi come un periodo di grandi speranze, legato a leader politici internazionali come Kennedy e Kruscev che fanno intravedere la fine della guerra fredda, alla decolonizzazione dell’Africa. Non mancano però momenti di grande tensione come la crisi dei missili a Cuba dell’ottobre del 1962. Nel biennio in cui è in carica Segni ha numerosi contatti internazionali. Otto sono le visite ufficiali o di Stato compiute da Antonio Segni: unici viaggi fuori Europa sono quello oltre oceano negli Stati Uniti, e quello in Marocco. Il viaggio ufficiale negli Stati Uniti compiuto nel gennaio del 1964, caratterizzato dal cordiale incontro con il neoeletto Presidente Lyndon Johnson, conferma il rapporto di amicizia fra i due Paesi e soprattutto la provata fedeltà atlantica di Segni, che in quell’occasione pronuncia un importante discorso al Congresso. Tra i temi trattati nei vari discorsi pronunciati nel corso del viaggio, centrale è quello del processo di unificazione europea, come premessa di una più solida intesa atlantica. Con la visita ufficiale in Grecia del novembre del 1962 mira a riabilitare l’immagine dell’Italia dopo l’occupazione fascista nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Tra fine luglio e inizio agosto del 1963 il Presidente si reca nella Repubblica Federale di Germania accolto dal Presidente Heinrich Lübke, per presenziare ad alcune celebrazioni in ricordo del conflitto bellico. Il 31 luglio, in visita al campo di sterminio di Dachau, pronuncia un alto discorso, in cui afferma che l’Europa non ha senso se non come espressione di libertà: “Quest’Europa vive, e può vivere, appunto perché è un’affermazione spirituale, al di fuori della forza bruta, anzi contro di essa”. Il 19 febbraio 1964 il Presidente è a Parigi per cercare di intaccare la posizione di marcata autonomia dell’Europa dagli alleati d’Oltreoceano del Presidente de Gaulle, nel tentativo di rafforzare l’alleanza atlantica in una auspicata cooperazione euro-americana. Con Segni si ha per la prima volta lo scambio di visite ufficiali tra il Presidente della Repubblica italiana e il Gran Maestro del Supremo Militare Ordine di Malta (SMOM): l’8 ottobre 1962 Fra’ Angelo de Mojana di Cologna viene al Quirinale e, a seguire il Presidente si reca a Villa Malta all’Aventino.

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ANTONIO
SEGNI

LE
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I viaggi all'estero

I RAPPORTI
CON LA
SANTA SEDE

Molto intensi sono, nel corso del biennio, i rapporti del Presidente Segni con i Pontefici. Si reca in visita ufficiale in Vaticano il 3 luglio 1962. Segue, dopo pochi giorni, una visita privata. L’anno seguente, alla morte di Giovanni XXIII, il Presidente rende omaggio alla salma in forma privata e interviene, il 30 giugno, alla cerimonia di incoronazione del nuovo Pontefice Paolo VI. Torna quindi in visita ufficiale in Vaticano il 24 luglio 1963 e ancora in visita privata, con la famiglia, alla fine dello stesso anno. I rapporti con la Santa Sede registrano, inoltre, in questi anni una rilevante novità. Per la prima volta in età repubblicana un Papa viene in visita al Quirinale, in restituzione della visita ufficiale del Presidente in Vaticano: l’11 maggio 1963, poche settimane prima della sua morte, Giovanni XXIII è a Palazzo. Una visita storica che segna la fine di un’epoca e la riconciliazione effettiva tra Stato e Chiesa. Insignito del premio Balzan per la pace, l’umanità e la fratellanza tra i popoli il giorno precedente, Roncalli è festeggiato al Quirinale. L’anno seguente il nuovo Papa Paolo VI torna in visita ufficiale. Il Presidente Segni incontra il Papa anche fuori da Palazzo: il 4 ottobre 1962 si reca infatti a Loreto per accogliere Giovanni XXIII in visita pastorale. Inoltre inaugura la prassi, seguita qualche volta anche dai Presidenti successivi, di salutare il Papa all’Aeroporto alla vigilia di un viaggio pastorale e di andare ad accoglierlo al ritorno: nel suo caso questo avviene nel gennaio 1964, in occasione della storica visita di Paolo VI in Palestina. Sotto il pontificato di Giovanni XXIII è indetto il Concilio Vaticano II, uno degli avvenimenti più importanti della storia della Chiesa. Voluto dal Pontefice, sarà portato a termine dal successore Paolo VI. In quell’occasione il Presidente Segni offre un pranzo al Quirinale ai Padri Conciliari nell’ottobre 1962, pochi giorni dopo l’apertura ufficiale del Concilio.

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LE VISITE
DI CAPI DI STATO
E PERSONALITÀ
ESTERE

Gli incontri del Presidente in Italia con Capi di Stato esteri sono 32, di cui 8 visite ufficiali o di Stato: storica – e anche commovente, dato il tragico epilogo di lì a poco – è la visita a Roma del Presidente americano John Kennedy nel luglio 1963, quattro mesi prima del suo assassinio a Dallas. Numerose sono le visite di Capi degli Stati africani, alcuni dei quali hanno raggiunto da poco l’indipendenza. Per la prima volta sono in visita in Italia il re dell’Arabia saudita e il re dell’Afghanistan. Il 25 ottobre 1962 il Presidente Segni incontra il Re di Svezia Gustavo VI Adolfo, archeologo, appassionato di studi classici e grande amante del nostro Paese, in occasione della consegna in Campidoglio del premio assegnato dalla Fondazione “Balzan” alla Fondazione “Nobel”. Il sovrano svedese è poi invitato a una colazione offerta in suo onore al Quirinale. Il Presidente Segni riceve numerose personalità estere tra le quali si segnalano il Cancelliere tedesco Konrad Adenauer, il Segretario generale dell’ONU U Thant, il Governatore generale dello Stato di New York Nelson Rockefeller. Il Presidente, ai sensi dell’art. 87 della Costituzione, accredita i nuovi Rappresentanti diplomatici stranieri, ricevendo le loro Lettere credenziali durante una cerimonia a Palazzo del Quirinale. Come giurista interessato al nuovo ordinamento europeo riceve al Quirinale i partecipanti alla 2^ Conferenza dei ministri della Comunità Economica Europea nei primi mesi del suo settennato. Nel dicembre 1963 il Presidente Segni si congratula personalmente con il ministro degli esteri Saragat e il ministro della difesa Andreotti per il ruolo svolto nell’ambito del Consiglio Atlantico di Parigi e Bruxelles. Cesare Merzagora, nei quattro mesi in cui svolge le funzioni di Presidente della Repubblica supplente, incontra a Palazzo Giustiniani due Capi di Stato, i Presidenti di Indonesia e Zambia, per onorare evidentemente impegni già programmati da Segni prima della malattia.

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Cronologia visite Capi di Stato