UNO STILE
SOBRIO

Misurato ed equilibrato fin dalla cerimonia di insediamento del 12 maggio 1948, il Presidente Einaudi è ritratto dalla stampa come il «Presidente professore», dallo stile austero e antiretorico, mitigato dalla presenza sorridente e gentile della moglie donna Ida Pellegrini. Consapevole della forza dell’esempio morale Einaudi vuole impersonare il volto di una Repubblica fondata sul valore del «buongoverno», inteso come competenza tecnica e concretezza politica al servizio della vita quotidiana degli italiani. Racchiusa nell’immagine dell’uomo di cultura che passeggia lungo i giardini del Quirinale con occhiali, bastone e libro, la figura del Presidente Einaudi è resa popolare da una sapiente strategia comunicativa, volta a sottolineare le sue doti umane nella dimensione privata e familiare. Il Presidente nella sua immagine privata si presenta con uno stile sobrio, privo di lussi e vizi. «Non fuma, mangia semplicemente, fa ginnastica, legge di tutto, è un affettuosissimo nonno», ricorda il “Corriere della Sera” del 14 maggio 1948. I coniugi Einaudi vengono ad abitare al Quirinale, lasciando la villetta sulla Tuscolana messa loro a disposizione dalla Banca d’Italia. A coronamento della lunga vita in comune, la coppia presidenziale festeggia proprio a Palazzo le nozze d’oro, il 19 dicembre 1953.

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LUIGI
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I LUOGHI
DELLE VACANZE

Einaudi sceglie come residenza estiva la piccola costruzione, denominata Palazzina del Piacere, all’interno dei giardini di Palazzo Farnese a Caprarola. Il Palazzo non ha mai fatto parte della dotazione del Presidente: è stato semplicemente messo a sua disposizione per le ferie estive. In segno di gratitudine la località viterbese gli conferisce la cittadinanza onoraria nel settembre del 1948. La residenza di Caprarola rappresenta un luogo di riposo e riflessione per la coppia presidenziale e la famiglia, con la frequente presenza dei nipoti. In due occasioni, tuttavia, è usata dal Presidente come sede di rappresentanza per accogliere illustri ospiti in visita di cortesia: il Re del Belgio Leopoldo III nel 1950 e il Re di Svezia Gustavo VI Adolfo nel 1953. Le immagini che ritraggono i coniugi all’interno dei giardini di Villa Farnese mostrano in maniera eloquente l’aspetto privato del Presidente, rivelando all’opinione pubblica una coppia unita, che conduce una vita lontano dai fasti e dai clamori, nella quale possono identificarsi tutti i cittadini italiani, rafforzando l’immagine presidenziale e contribuendo a renderla più popolare. Nel mese di agosto quasi ogni anno i coniugi Einaudi trascorrono un periodo nelle loro amate montagne valdostane, sempre accompagnati dai nipotini. La famiglia Einaudi – a partire dal Natale del 1951- trascorre brevi periodi di riposo, soprattutto in occasione del Capodanno e della Pasqua, a Villa Rosebery a Napoli, che più tardi, con il Presidente Gronchi, entrerà a far parte della dotazione presidenziale. Durante le festività molte personalità si recano a porgere gli auguri al Capo dello Stato, tra cui il futuro Presidente Giovanni Leone.
E non dobbiamo dimenticare che, appena possibile, Einaudi torna alla sua Dogliani, dove, appena ventitreenne, aveva acquistato la Cascina San Giacomo, poi divenuta una grande e produttiva azienda agricola.

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