LA SCELTA
DEL QUIRINALE
E LA DOTAZIONE
DEL PRESIDENTE

Il 1° gennaio 1948, nel giorno dell’entrata in vigore della Costituzione, la prima riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri delibera che il Palazzo del Quirinale diventi la sede ufficiale del Presidente della Repubblica. Il Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola che, nello stesso giorno, a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione, assume le attribuzioni e il titolo di Presidente della Repubblica, non si trasferisce a Palazzo del Quirinale, ma mantiene la sua residenza a Palazzo Giustiniani. Con questa scelta vuole porre l’accento sul carattere temporaneo della sua funzione. È quindi Luigi Einaudi a varcare per primo la soglia del Quirinale, prestigioso palazzo, già sede dei Papi e, dopo il 1870, dei Re d’Italia.

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LUIGI
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Tour virtuale Palazzo del Quirinale

IL PALAZZO DEL QUIRINALE
E LA TENUTA
DI CASTELPORZIANO

Per l’arrivo del nuovo Presidente si ristruttura, per farne l’appartamento privato, la Palazzina cosiddetta del Fuga (dal nome dell’architetto settecentesco) tra via del Quirinale e via dei Giardini, residenza privata dei Reali, ma abbandonata da anni. Appena giunto, il Presidente decide di riaprire il Palazzo ai cittadini, ripristinando le visite il giovedì di ogni settimana. Durante il settennato Einaudi non si svolgono particolari interventi di restauro e rinnovamento del Palazzo, preferendo destinare le risorse del bilancio all’assistenza a cittadini bisognosi e al problema degli alloggi dei dipendenti, che abitano tutti all’interno del complesso del Quirinale. Interventi più massicci si hanno invece nella ricostruzione della Tenuta di Castelporziano, che ha subito gravi danni dalla guerra, sia per quanto riguarda il patrimonio edilizio, sia per colture, bestiame e patrimonio forestale. La Tenuta, che si estende per circa 6000 ettari alla periferia occidentale della Capitale fino al litorale, risulta abitata fin dalla preistoria. Conserva imponenti rovine di epoca romana e un interessante nucleo abitato centrale attorno al Castello, che ha mantenuto l’originale struttura curtense medievale, nonostante le varie modifiche. Con la fine dell’Impero Romano il territorio passa tra i beni della Chiesa. Nel 1568 il possedimento è venduto alla famiglia fiorentina del Nero che nel 1823 la vende al Duca Grazioli. Infine nel 1872 la Tenuta è acquistata da Quintino Sella per lo Stato italiano.
Il Presidente Einaudi, preferendo non dimorare durante i suoi soggiorni nella Tenuta nell’edificio principale, Castello Grazioli, fa costruire la piccola Villa Belvedere, poi chiamata Villa delle Ginestre. La Tenuta è un’importante riserva naturale, con un eccezionale patrimonio floro-faunistico. Durante la Presidenza Einaudi, così come negli anni successivi fino al 1978, sono organizzate nella Tenuta battute di caccia al cinghiale, con parlamentari, giornalisti e altre personalità Nel corso della sua visita ufficiale in Italia nel 1955, anche il Presidente libanese Chamoun prese parte a una di queste “cacciate”.

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