LE FESTE
NAZIONALI
A differenza del predecessore, Gronchi partecipa a poche cerimonie rievocative di episodi della Resistenza, esperienza che non ha vissuto in prima persona; interviene invece a numerose cerimonie di carattere militare, visita caserme e Accademie, avviando una prassi che sarà molto cara a tutti i successivi Presidenti. Seguendo una tradizione ormai consolidata, ogni anno si celebrano solennemente la Festa della Repubblica il 2 giugno e la Festa delle Forze Armate il 4 novembre. Durante il settennato si hanno molti e importanti anniversari, a cominciare dal decennale della Costituzione, che viene celebrato dal Presidente con un messaggio al Parlamento inviato il 27 dicembre 1957. Sempre nell’ambito delle celebrazioni per il decennale il 22 febbraio del 1958 si svolge a Roma il raduno dei partigiani d’Italia, ai quali il Presidente indirizza un messaggio. Nello stesso 1958 ricorrono i 40 anni dalla fine del primo conflitto mondiale. Gronchi interviene il 30 ottobre alle cerimonie celebrative del 40° anniversario della Vittoria svoltesi a Vittorio Veneto, che in questa occasione conferisce al Capo dello Stato la cittadinanza onoraria. Nel 1959 è allestita una grande Mostra a Milano per ricordare il centenario della II guerra d’indipendenza. In occasione di questa ricorrenza Gronchi effettua nel mese di giugno, insieme al Presidente francese Charles de Gaulle, un viaggio-ricordo in Lombardia nelle località protagoniste delle più sanguinose battaglie di quella guerra. Il viaggio è anche l’inizio di un triennio di rievocazioni che portano alla celebrazione con grande solennità del primo centenario dell’unità d’Italia. Nel 1960 il Presidente celebra il Centenario della Spedizione dei Mille con due interventi. Il 4 maggio va a Bergamo, città d’origine di molti garibaldini. In questa occasione Gronchi riceve la cittadinanza onoraria della città e conferisce ad essa il titolo di “Città dei Mille”. Il 7 settembre partecipa a Napoli alla celebrazione del centenario dell’ingresso di Giuseppe Garibaldi nella città.
CENTENARIO
DELL'UNITÀ
D'ITALIA
I festeggiamenti iniziano il 25 marzo 1961 con un discorso ufficiale di Gronchi davanti al Parlamento, proseguono il giorno seguente con un fastoso ricevimento al Quirinale per poi culminare il 27 marzo, anniversario della proclamazione di Roma capitale, con le cerimonie celebrative all’Altare della Patria. Il 6 maggio 1961 Gronchi interviene alle celebrazioni di Torino; la città sabauda è scelta non soltanto perché prima capitale d’Italia, ma anche come simbolo del miracolo italiano in quanto sede della Fiat e immagine della radicale trasformazione dell’Italia da paese agricolo a paese industriale. Proprio questo è l’aspetto che si vuole mettere maggiormente in evidenza nel 1961, dopo la cupezza del periodo fascista e le distruzioni materiali e morali derivate dalla guerra: un Paese che si rilancia con un forte sviluppo demografico e industriale, sostenuto da una massiccia migrazione interna e da un profondo ottimismo verso il futuro. Tre sono le iniziative organizzate a Torino per la ricorrenza: la Mostra Storica dell’Unità Italiana allestita a Palazzo Carignano; l’Esposizione Internazionale del Lavoro, ideata per mostrare su piano mondiale il vertiginoso progresso tecnico e sociale e l’evoluzione del lavoro umano, e la Mostra delle Regioni italiane, per testimoniare lo sviluppo in un secolo delle diverse Regioni. In questo anno così denso di significati anche la Festa nazionale della Repubblica è celebrata sia a Torino che a Roma. L’11 giugno Gronchi arriva a Torino, dove il corteo presidenziale percorre in autovettura lo schieramento delle truppe in Corso Duca degli Abruzzi, giunge alla tribuna d’onore e assiste alla parata militare. Al Quirinale sono poi offerti i due ricevimenti al Corpo Diplomatico e alle Alte Cariche dello Stato, rispettivamente il 13 e il 14 giugno.