IL PRESIDENTE
E I CITTADINI
Anche con il Presidente Segni, come è avvenuto con i predecessori, continua la consuetudine – da parte dei cittadini – di rivolgersi al Capo dello Stato con richieste di intervento ed aiuto, specie nella ricerca di un posto di lavoro o nel superamento di difficili condizioni economiche e sociali. Prosegue anche in questi anni l’attività assistenziale, espressa attraverso concreti aiuti ai bisognosi: il Presidente è affiancato in quest’opera dalla moglie Donna Laura, che ripercorre le orme delle due precedenti signore del Quirinale, Donna Ida e Donna Carla, organizzando pranzi a Palazzo per bambini e anziani indigenti durante le festività natalizie e visitando la sede della Croce Rossa italiana, gli orfanotrofi e gli ospedali. Spesso in visite di questo genere la signora è accompagnata dalle consorti dei Capi di Stato esteri in visita in Italia. Per fronteggiare le difficoltà delle famiglie dei disoccupati durante la stagione invernale, al Quirinale si raccolgono offerte destinate al “Fondo nazionale per il soccorso invernale”, istituito ogni anno dal Ministero dell’interno. Apprezzabile e autorevole è inoltre l’appoggio dato dal Presidente Segni a favore della campagna antipolio: il 29 febbraio 1964 interviene a Roma insieme alla consorte, presso la Casa della madre e del bambino, alla cerimonia per l’inizio della somministrazione del vaccino. Inoltre il Presidente e Donna Laura sono vicini alle popolazioni del Veneto, nei giorni successivi al disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, quando il crollo di una frana sulla diga provoca quasi duemila vittime ed enormi polemiche sulla prevedibilità della tragedia. La coppia presidenziale si reca pochi giorni dopo a visitare i paesi distrutti, rendendosi interprete della commossa solidarietà degli italiani con la popolazione colpita.
I PREMI
E LE ONORIFICENZE
Durante il mandato continua la tradizione, avviata da Einaudi, di concedere Alti Patronati – giungono circa 400 richieste – e premi del Capo dello Stato in occasione di manifestazioni culturali e sportive di notevole importanza sul piano nazionale o internazionale, come il Premio “David di Donatello” agli artisti del cinema e il Premio “Saint Vincent” per il giornalismo. Particolare rilevanza hanno i Premi nazionali “Presidente della Repubblica” assegnati dall’Accademia dei Lincei e dall’Accademia di San Luca. Ricordiamo infine il Premio “Livio Tempesta”, che viene assegnato ogni anno a bambini che abbiano compiuto significativi ed esemplari atti di bontà e solidarietà. Il Presidente Segni riceve in udienza, sia nel 1962 che nel 1963, gli alunni premiati. Ancora oggi il premio è assegnato nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il Presidente, infine, concede annualmente motu proprio le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e altri riconoscimenti, tra i quali particolare rilievo ha il conferimento delle insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro, nel corso di una cerimonia che si svolge al Palazzo della Civiltà del Lavoro all’Eur.
LE VISITE
IN ITALIA
Il Presidente Segni, riprendendo una consuetudine inaugurata dai suoi predecessori, viaggia di frequente nei Comuni della Penisola e si mostra aperto all’incontro con i cittadini. Sardo, di carattere schivo, può forse destare sorpresa il numero delle visite che compie in un solo biennio, ben 85: se avesse continuato con tale media nel quinquennio successivo avrebbe raggiunto un totale molto più alto dei due precedenti Presidenti. Il primo viaggio ufficiale è a Napoli, la città più visitata dal Presidente. Vi si reca per eventi culturali (due volte al Teatro San Carlo), per cerimonie di carattere militare (al Comando NATO con il Presidente Kennedy) e in altre occasioni. I frequenti viaggi in Sardegna, sua terra natale, testimoniano il solido legame con le proprie origini e i sentimenti di affetto manifestati dai suoi concittadini, come illustrato dagli articoli di stampa in occasione del viaggio compiuto nel giugno del 1963. L’obiettivo del Presidente di far sentire la presenza dello Stato nell’Italia insulare è raggiunto dal viaggio in Sicilia, effettuato tra il 24 e il 27 maggio 1964, documentato dalle immagini della folla che lo accoglie festante. In questa regione si era già recato nel 1962, pochi giorni dopo l’insediamento, per la cerimonia di inumazione della salma di Don Luigi Sturzo a Caltagirone. Gli eventi culturali mantengono la quota di un terzo del totale degli interventi: il Presidente visita anche località più piccole come Rovigo, dove inaugura Pinacoteca, Biblioteca e Museo dell’Accademia dei Concordi; Treviso, per la Mostra su Cima da Conegliano; Arezzo, per il concorso polifonico; Bergamo, per l’inaugurazione dalla Pinacoteca Civica “Carrara”; Bassano del Grappa e altre, estendendo quindi la rete delle città toccate dai predecessori. Nella primavera del 1964 il Capo dello Stato partecipa a cerimonie a Padova, Cassino e Bari in occasione del ventennale dell’inizio della Resistenza, che dimostrano come sia ancora vivo il segno lasciato da quel periodo sui protagonisti, che vogliono ricordare quanto sia stato duro il cammino verso la libertà. Nel biennio 1962-1964, sul finire del “boom economico” – oltre alle annuali visite alla Fiera di Milano, alla Fiera del Levante di Bari e al Salone dell’Automobile di Torino – il Presdente Segni presenzia ad alcune tappe significative dello sviluppo del Paese, con inaugurazioni di opere pubbliche e manufatti che hanno grande eco nell’opinione pubblica. Tra le prime si segnala l’apertura del tratto Roma-Napoli dell’Autostrada del Sole, che va a completare il tracciato di quell’importantissima arteria che ha unito il Paese facilitando gli spostamenti (per turismo o per lavoro) tra Nord e Sud. Tra i secondi grande ammirazione e orgoglio nazionale suscita il varo dei due transatlantici Michelangelo e Raffaello, costruiti nel 1962 e nel 1963 con le più moderne tecnologie rispettivamente nei cantieri di Genova e di Trieste. Con la loro snella eleganza – veri portavoce del made in Italy – solcano l’oceano sulla rotta Europa–Nord America per molti anni. Il 4 ottobre 1962 il Presidente Segni accoglie a Loreto Papa Giovanni XXIII, in visita al Santuario Mariano, in occasione di una visita del Pontefice nelle Marche e nell’Umbria.
ANTONIO
SEGNI
IL MESSAGGIO
DI FINE ANNO
Il messaggio di fine anno, inaugurato nel 1949 dal Presidente Einaudi, è l’occasione per il Capo dello Stato di fare il punto della situazione del Paese e ricordare i principali avvenimenti trascorsi. Data la brevità del mandato il Presidente Segni rivolge solo due discorsi agli italiani. In quello del 1962, tra i vari argomenti trattati, ricorda la “…fervida attività per una ancor maggiore diffusione dell’istruzione…” riferendosi alla scuola media unificata, una delle più importanti riforme varate dal governo di centro-sinistra, che innalza l’obbligo scolastico a 14 anni. L’anno dopo, fra gli «avvenimenti gravi e memorabili…che hanno contrassegnato il corso del 1963», il Presidente ricorda la morte di Sua Santità Giovanni XXIII e del Presidente americano Kennedy, «due grandi fiamme che avevano illuminato a tutti la difficile via verso la pace nella libertà e nella giustizia: quella pace nella quale profondamente credevano e nella quale anche noi profondamente crediamo». E un «commosso ed affettuoso pensiero» rivolge «alle vittime ed ai superstiti del disastro del Vajont». Nello stesso discorso Segni fa riferimento al ventennale della Resistenza sottolineando come la nazione italiana non abbia dimenticato «di onorare tutti coloro che fermamente credettero nella rinascita della Patria – unita, libera e democratica – dagli errori e dalle rovine di una guerra non voluta e non sentita dal popolo italiano, ma pur affrontata con coraggio ed eroismo, e di riaffermare i valori perenni che ispirarono e sostennero l’azione per questa rinascita. Il sacrificio di Boves, quello di Lanciano, i fatti d’arme di Monte Lungo sono, tra i tanti episodi gloriosi, una testimonianza fulgida e duratura dell’intensa spiritualità e del tenace amor di Patria che hanno armato la mano e infiammato gli spiriti generosi di coloro che combatterono per il riscatto dell’Italia». Inoltre, come i Presidenti precedenti, Segni invia per fine anno anche un messaggio agli italiani all’estero. I due messaggi sono registrati qualche giorno prima del 31 dicembre.